Harri Puputti – 47 anni di felicità in Oilon

“C’era un annun­cio di lavoro sull’Etelä-​Suomen Sanomat [un gior­nale locale]. Oilon era alla ricerca di due elet­tri­ci­sti. Il mercoledì suc­ces­sivo sono stato invi­tato a un col­lo­quio di lavoro presso Oilon. All’e­poca, non avevo idea di cosa fosse Oilon. Si trat­tava del mio secondo lavoro e ho ini­ziato a lavo­rare per Oilon il 5 set­tem­bre 1973. All’e­poca ero giovane, avevo solo 17 anni. Quando ho varcato i can­celli, non potevo sapere che avrei tra­scorso 47 anni felici con Oilon”, dice Harri Puputti.

All’i­ni­zio, il lavoro di Harri con­si­steva nel­l’in­stal­la­zione di com­po­nenti elet­trici nei bru­cia­tori, soprat­tutto nella gamma Junior. Per alcuni anni ha lavo­rato nel reparto di assem­blag­gio dei bru­cia­tori, fino a quando il col­laudo delle appa­rec­chia­ture è diven­tato l’o­biet­tivo prin­ci­pale del suo lavoro. Lo svi­luppo delle sta­zioni di prova e delle pro­ce­dure di test è stato un lavoro con­ti­nuo, che è pro­se­guito fino al 2000. La col­la­bo­ra­zione attiva con l’in­ge­gne­ria mec­ca­nica, l’in­ge­gne­ria elet­trica e la docu­men­ta­zione continuerà fino alla fine della car­riera di Harri.

“A quei tempi si impa­rava con la pratica. Ciò che rendeva inte­res­sante il lavoro era che non c’erano due giorni uguali. Le mie gior­nate lavo­ra­tive erano molto varie e impe­gna­tive”, ricorda Puputti. A poco a poco, le man­sioni lavo­ra­tive di Puputti hanno ini­ziato a cam­biare, poiché egli stesso ha espresso il desi­de­rio di provare altri lavori. Dal 2002 in poi, ha fatto parte dello sforzo di svi­luppo che ha aiutato Oilon a creare un nuovo sta­bi­li­mento in Cina. In Cina, Puputti si è occu­pato di orien­ta­mento al lavoro.

“Ho visi­tato la Cina almeno 25 volte, a volte più volte all’anno. Le visite sono durate diverse set­ti­mane. Ho tra­scorso metà del mio tempo, lavo­ra­ti­va­mente par­lando, in Cina e il resto del tempo è stato diviso tra il lavoro di svi­luppo e l’o­rien­ta­mento al lavoro nello sta­bi­li­mento di Lahti”, rac­conta Puputti.

“È stato il mio primo volo quando mi sono recato in Cina per lavoro. Credo che il volo mi abbia portato da Hel­sinki a Fran­co­forte in Ger­ma­nia e da lì a Pechino. È durato almeno otto ore. Il volo da Pechino a Shan­ghai è durato due ore. L’ul­tima tappa del viaggio è stata in auto da Shan­ghai a Wuxi ed è durata tre ore. Poco dopo hanno aperto una rotta diretta dalla Fin­lan­dia a Shan­ghai, che ha reso più facile il viaggio”, rac­conta Puputti.

“Le mie cono­scenze lin­gui­sti­che mi hanno aiutato molto quando ho lavo­rato all’e­stero. In Cina, tutti par­la­vano un inglese estre­ma­mente sem­plice, che riu­scivo a com­pren­dere facil­mente”, con­ti­nua Puputti.

Quando ricorda il suo sog­giorno in Cina, Puputti dice che una delle prime cose che ha notato è la pulizia del Paese. All’i­ni­zio c’era un’e­norme quantità di bici­clette ovunque. L’ul­tima volta che Puputti ha visi­tato la Cina, le bici­clette erano state sosti­tuite da auto e moto­rini elet­trici. In due decenni, anche la qualità del­l’a­ria è miglio­rata in modo mas­sic­cio.

“Oilon gode di un’ot­tima repu­ta­zione in Cina. Non abbiamo avuto pro­blemi con i per­messi o con l’av­via­mento delle attività – dopo tutto, Oilon è impe­gnata in un lavoro respon­sa­bile e all’a­van­guar­dia in materia di con­ser­va­zione del clima”, con­ti­nua Puputti.

“Ora che sono in pen­sione, potrei con­ti­nuare a visi­tare la Cina. Mi pia­ce­rebbe visi­tare i miei vecchi posti di lavoro e incon­trare i miei vecchi amici. Se fossi rimasto con Oilon, pro­ba­bil­mente avrei viag­giato anche negli Stati Uniti, ma pur­troppo questa espe­rienza mi è sfug­gita. È un lavoro che lascio ai miei posteri”, dice Puputti sor­ri­dendo.

“Ora che sono in pen­sione, posso con­cen­trarmi sugli hobby per i quali non ho avuto tempo durante la mia car­riera”. Puputti adora pren­dersi cura della casa, la musica, il teatro estivo, i viaggi e l’ap­pren­di­mento delle lingue.

Per questo ser­vi­zio, Harri ha visi­tato Oilon. Quando è arri­vato, era visi­bil­mente felice e rideva, e molti ex col­le­ghi si sono fermati a scam­biare qualche parola con lui. Dopo il tour, Harri è ripar­tito felice, pronto a godersi di nuovo la pen­sione e tutti i lavo­retti che lo atten­dono a casa.