In anti­cipo sulla tran­si­zione eco­lo­gica

“La crisi cli­ma­tica e la rivo­lu­zione ener­ge­tica sfidano sia il settore delle tec­no­lo­gie ener­ge­ti­che sia le aziende in gene­rale a miglio­rare la propria attività. Oilon è in prima linea per quanto riguarda questo cam­bia­mento.”

Il nostro clima sta cam­biando e, con esso, le regole e i prin­cipi di busi­ness. I legi­sla­tori, gli inve­sti­tori e i con­su­ma­tori chie­dono alle aziende di diven­tare eco­lo­gi­che e, il solo uso di paro­loni non è più suf­fi­ciente.

In alcune aziende, questa tran­si­zione è fonte di pre­oc­cu­pa­zione, mentre in altre è vista come un’opportunità. Poi ci sono i pio­nieri, come Oilon, che sono dispo­sti a met­tersi in prima linea dinanzi al cam­bia­mento. L’a­zienda, che ha cele­brato il suo 60° anni­ver­sa­rio nella pri­ma­vera del 2021, investe da decenni nello svi­luppo soste­ni­bile.

“Un buon esempio sono gli ossidi di azoto nei bru­cia­tori. Siamo riu­sciti a ridurre le emis­sioni di NOx dell’80-90% in dieci anni”, afferma l’am­mi­ni­stra­tore dele­gato di Oilon Tero Tulokas con un pizzico di orgo­glio velato che trapela dalla sua voce. Dopo tutto, gli ossidi di azoto sono tra le emis­sioni atmo­sfe­ri­che più dannose della pro­du­zione di energia.

Questo salto quan­tico nella ridu­zione delle emis­sioni è stato reso pos­si­bile dai gemelli digi­tali. Si tratta di modelli vir­tuali esatti che con­sen­tono agli esperti di Oilon di miglio­rare le pre­sta­zioni dei pro­dotti a un ritmo rapido, poiché sono neces­sari meno pro­to­tipi fisici per i test. I gemelli vir­tuali sono uti­liz­zati anche per il moni­to­rag­gio e l’ot­ti­miz­za­zione di bru­cia­tori e pompe di calore.

L’am­plia­mento della gamma di car­bu­ranti com­pa­ti­bili è stata un’al­tra delle priorità dello svi­luppo dei pro­dotti. Attual­mente, i bru­cia­tori Oilon possono bru­ciare pra­ti­ca­mente tutti i bio­car­bu­ranti cono­sciuti.

“Biogas, bio-oli, etanolo, meta­nolo: pos­siamo uti­liz­zare qual­siasi com­bu­sti­bile liquido e gassoso dispo­ni­bile”, afferma Tulokas. Uno dei com­bu­sti­bili pre­senti nel­l’e­lenco è l’i­dro­geno verde, che si ritiene abbia un enorme poten­ziale.

Un milione di ton­nel­late di CO2 eli­mi­nate

Quando si cal­co­lano le emis­sioni di ani­dride car­bo­nica per la pro­du­zione di energia, il fattore prin­ci­pale è la scelta del com­bu­sti­bile. Tut­ta­via, esiste un altro modo effi­cace per miglio­rare i livelli di emis­sione: aumen­tare il campo di rego­la­zione dei bru­cia­tori.

“Quanto minore è il carico par­ziale a cui il bru­cia­tore può fun­zio­nare, tanto minore è il numero di avvii e arresti della caldaia che con­su­mano com­bu­sti­bile”, spiega Tulokas. Ad esempio, la possibilità di con­ti­nuare a bru­ciare con un carico del 10% invece che del 25% fa una dif­fe­renza enorme. L’au­mento del campo di rego­la­zione del bru­cia­tore può ridurre il consumo di com­bu­sti­bile di oltre il 10%.

Un altro modo per ridurre il consumo di com­bu­sti­bile è quello di ridurre il con­te­nuto di ossi­geno residuo nei gas di scarico, con con­se­guente ridu­zione delle emis­sioni di CO2. Quanto minore è il con­te­nuto di ossi­geno residuo dopo la com­bu­stione, tanto minore è lo spreco di energia. Grazie a un’in­tensa attività di ricerca e svi­luppo, Oilon è riu­scita a otte­nere livelli di ossi­geno residuo sempre più bassi.

Nei bru­cia­tori Oilon, la com­bu­stione è gestita da un sistema auto­ma­tico che otti­mizza il rap­porto tra com­bu­sti­bile e ossi­geno.

La ridu­zione delle emis­sioni di CO2 spe­ri­men­tata dai clienti dei bru­cia­tori Oilon è spesso estre­ma­mente signi­fi­ca­tiva.

“Quando un’a­zienda ener­ge­tica di Pechino è passata dal carbone al gas natu­rale e ai bru­cia­tori Oilon, le sue emis­sioni di CO2 si sono ridotte di circa un milione di ton­nel­late all’anno. Ciò cor­ri­sponde a circa il 10% delle emis­sioni del tra­sporto fin­lan­dese”, afferma Tulokas.

Le aziende del settore ener­ge­tico accol­gono volen­tieri le pompe di calore

Negli scenari inter­na­zio­nali, le pompe di calore sono state iden­ti­fi­cate come una delle solu­zioni prin­ci­pali per ridurre le emis­sioni di gas serra. Ad esempio, l’A­gen­zia Inter­na­zio­nale del­l’E­ner­gia ritiene che entro il 2045, ben la metà del­l’e­ner­gia richie­sta per il riscal­da­mento degli edifici dovrebbe essere coperta dalle pompe di calore. Questo è dovuto agli obiet­tivi cli­ma­tici: dopo tutto, le pompe di calore sono molto effi­cienti nel­l’u­ti­liz­zare l’e­ner­gia termica rin­no­va­bile da fonti come il suolo e l’aria esterna.

“Da anni, Oilon investe molto nello svi­luppo di pro­dotti a pompa di calore. Pos­siamo già rag­giun­gere tem­pe­ra­ture di 120-130 °C, una pro­po­sta inte­res­sante soprat­tutto per i clienti indu­striali”, afferma Tulokas.

Uno dei punti focali della ricerca sulle pompe di calore è il coef­fi­ciente di pre­sta­zione, COP. Que­st’ul­timo, infatti, tra­smette l’ef­fi­cienza con cui la pompa di calore tra­sforma l’elettricità in energia.

“Quando pro­du­ciamo con­tem­po­ra­nea­mente riscal­da­mento e raf­fred­da­mento, pos­siamo pro­durre fino a 10 kilo­watt di energia per un kilo­watt di elettricità”, spiega Tulokas. Nel raf­fred­da­mento geo­ter­mico, il COP può arri­vare a 20-30.

Nelle appli­ca­zioni indu­striali, le pompe di calore Oilon sono gene­ral­mente uti­liz­zate per rici­clare l’e­ner­gia. In pratica, questo signi­fica che l’e­ner­gia di scarto di una mac­china o di un pro­cesso viene recu­pe­rata e riu­ti­liz­zata altrove con un buon COP.

Oilon ha un’am­pia gamma di clienti in tutto il mondo. I centri dati, gli impianti di trat­ta­mento delle acque reflue, i casei­fici, gli impianti di tra­sfor­ma­zione ali­men­tare e gli ope­ra­tori del­l’in­du­stria chimica uti­liz­zano tutti le pompe di calore Oilon.

Le aziende che operano nel settore ener­ge­tico sono par­ti­co­lar­mente inte­res­sate alla pro­du­zione di calore a zero emis­sioni. Uno dei motivi è lo scambio di emis­sioni, che inco­rag­gia le aziende ad abban­do­nare le fonti ener­ge­ti­che fossili. L’a­zienda ener­ge­tica fin­lan­dese Fortum è un buon esempio. L’a­zienda ha acqui­stato le pompe di calore Oilon che sosti­tui­ranno il riscal­da­mento a carbone a Espoo.

Se l’in­tero pro­getto da 11 MW sarà com­ple­tato, il sistema sostituirà circa 92 giga­wat­tora di energia da carbone. Ciò cor­ri­sponde a 31.000 ton­nel­late di CO2 all’anno o alla rimo­zione di 14.500 auto dalle strade fin­lan­desi.

Parlare con i fatti

Per diversi anni, Oilon ha lavo­rato atti­va­mente per ridurre l’im­pronta di car­bo­nio del­l’a­zienda. Il riscal­da­mento geo­ter­mico viene uti­liz­zato dove pos­si­bile, i tetti delle fab­bri­che sono ora rico­perti di pan­nelli solari e sono stati effet­tuati aggior­na­menti dei sistemi ener­ge­tici nelle proprietà di Oilon.

Nel­l’au­tunno del 2021, Oilon ha aderito all’i­ni­zia­tiva Science Based Targets (SBTi), una delle ini­zia­tive cli­ma­ti­che più influenti per il settore privato. I membri si impe­gnano a ridurre le emis­sioni delle proprie attività in linea con gli obiet­tivi del­l’Ac­cordo di Parigi.

Oilon si è impe­gnata a ridurre entro il 2030 le proprie emis­sioni dirette e indi­rette di gas serra di almeno il 46% rispetto ai livelli del 2019. Al ritmo attuale, questo obiet­tivo sarà rag­giunto prima del tempo.

“Quasi 3.000 aziende all’a­van­guar­dia hanno aderito all’i­ni­zia­tiva. È un modo eccel­lente per pro­muo­vere gli obiet­tivi cli­ma­tici interni e per eser­ci­tare la responsabilità azien­dale”, afferma Tulokas.

Anche se la responsabilità ambien­tale è una parte fon­da­men­tale del DNA azien­dale di Oilon, è altret­tanto impor­tante svi­lup­pare la nostra responsabilità eco­no­mica e sociale. “Uno sga­bello a tre gambe sarà sempre più stabile”, così ha rias­sunto Tulokas.