Le pompe di calore indu­striali miglio­rano l’ef­fi­cienza della caldaia a gas presso l’ae­ro­porto di Cope­na­ghen

Il rinnovo delle vecchie caldaie a gas si è ampliato, tra­sfor­man­dosi in un pro­getto volto a uti­liz­zare in modo attento l’e­ner­gia dei gas di scarico con una pompa di calore indu­striale. Il risul­tato è che l’ef­fi­cienza della com­bu­stione del gas supe­riore al cento per cento.

Nella parte occi­den­tale Magle­by­lille del­l’ae­ro­porto di Cope­na­ghen (più sem­pli­ce­mente cono­sciuta come CPH), è pre­sente una rete di riscal­da­mento interna. All’i­ni­zio del 2018, è stata presa la deci­sione di sosti­tuire le vecchie caldaie a gas risa­lenti agli anni ’60, data la loro bassa effi­cienza. Ora il sistema è com­po­sto da una caldaia a gas natu­rale da tre mega­watt (3 MW) e da una da 2 MW, insieme a una pompa di calore indu­striale da 600 kilo­watt (kW).

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Gli effluenti gassosi sono con­den­sati con una pompa di calore

“Quando abbiamo ini­ziato a rin­no­vare l’im­pianto di riscal­da­mento, vole­vamo osser­varlo nella sua globalità in modo nuovo”, afferma Klaus Borge, project manager presso l’ae­ro­porto di Cope­na­ghen. “L’e­nergy con­sul­tant che ha par­te­ci­pato alla fase di pro­get­ta­zione ha sug­ge­rito il recu­pero della tem­pe­ra­tura dei gas di scarico con una pompa di calore, così da per­met­terci di miglio­rare con­si­de­re­vol­mente l’ef­fi­cienza della caldaia. Allo stesso tempo, abbiamo tra­sfe­rito il focus del­l’u­ti­lizzo del­l’e­ner­gia dal gas all’elettricità rin­no­va­bile, che è il nostro vero obiet­tivo”.

Secondo Borge, molti degli sta­bi­li­menti nel­l’a­rea sono rela­ti­va­mente obso­leti e la tem­pe­ra­tura del­l’ac­qua di ritorno dalla rete di riscal­da­mento è piut­to­sto elevata. Questo perché in passato si tentava di costruire nel modo più eco­no­mico pos­si­bile e gli scam­bia­tori di calore erano per­tanto piccoli.

La tem­pe­ra­tura del­l’ac­qua erogata in inverno è 85-90 gradi cen­ti­gradi (°C) mentre quella del­l’ac­qua di ritorno è circa 60°C. In estate, la tem­pe­ra­tura di ero­ga­zione è di 70°C mentre quella di ritorno è 50-55°C. Con tale ritorno di calore, non sarebbe pos­si­bile raf­fred­dare suf­fi­cien­te­mente il gas effluente e l’e­ner­gia in esso con­te­nuta andrebbe per la maggior parte perduta. Con una pompa di calore, è pos­si­bile raf­fred­dare il gas a una tem­pe­ra­tura infe­riore mentre la pompa fun­ziona garan­tendo un’ef­fi­cienza eccel­lente.

“La tem­pe­ra­tura degli effluenti gassosi dalla caldaia è di circa 150°C”, pro­se­gue Borge. “Passa attra­verso il con­den­sa­tore, in cui la tem­pe­ra­tura scende a circa 30-35°C con la pompa di calore. Grazie alla bassa tem­pe­ra­tura, l’umidità del gas viene con­den­sata nel­l’ac­qua, che si aggiunge alla quantità di energia recu­pe­rata e migliora con­si­de­re­vol­mente l’ef­fi­cienza del sistema”.

La caldaia prin­ci­pale da 3 MW (sulla sini­stra) è col­le­gata a un con­den­sa­tore che raf­fredda l’ef­fluente gassoso. La caldaia 2 MW (a destra) è di riserva per con­di­zioni meteo più rigide.

Tem­pe­ra­tura elevata e con­trollo otti­male

“Durante le fasi ini­ziali del pro­getto, avevamo parlato della pompa di calore di un altro pro­dut­tore ma non si è trovata una solu­zione che avesse le dimen­sioni adatte alle nostre necessità”, afferma Borge. “Ci siamo quindi con­fron­tati con Søren Gram, diret­tore di Svedan Indu­stri Køleanlæg A/S, retai­ler di Oilon. Søren ci ha pro­po­sto le pompe di calore Oilon della serie Chil­lHeat P 300 che avevano le spe­ci­fi­che per­fette per noi”.

“La pompa di calore Oilon è in grado di pro­durre facil­mente tem­pe­ra­ture molto elevate, suf­fi­cienti per l’e­ro­ga­zione di acqua nel­l’im­pianto di riscal­da­mento del distretto. Grazie ai quattro com­pres­sori e all’in­ver­ter, la pompa può essere con­trol­lata in modo otti­male con un’e­le­vata effi­cienza a carichi par­ziali; inoltre, il suo refri­ge­rante HFO eco­com­pa­ti­bile è appro­vato anche in Dani­marca. In base alle con­di­zioni di design di questo pro­getto, il consumo di elettricità della pompa è 155 kW e COP 4.0”.

“La nostra espe­rienza con la qualità della pompa di calore Oilon e l’operatività globale del­l’a­zienda è asso­lu­ta­mente sod­di­sfa­cente. Durante la fase di instal­la­zione e messa in fun­zione, abbiamo otte­nuto dal­l’a­zienda servizi di assi­stenza di alta qualità e com­pe­tenza, così che il sistema è entrato in fun­zione giusto con qualche lieve incon­ve­niente. Anche il ser­vi­zio di Svedan Indu­stry è stato sod­di­sfa­cente e di grande com­pe­tenza”.

La pompa di calore uti­lizza il calore con­te­nuto nel­l’ef­fluente gassoso

Il centro di riscal­da­mento del­l’ae­ro­porto ora è dotato di due caldaie, una a gas natu­rale da 3 MW e una caldaia da 2 MW. La caldaia da 3 MW è col­le­gata a un con­den­sa­tore che raf­fredda l’ef­fluente gassoso. La seconda caldaia è di riserva per con­di­zioni meteo più rigide. Si avvierà se la tem­pe­ra­tura rimane per una set­ti­mana al di sotto dei -10°C. La caldaia di riserva effet­tua il sof­fiag­gio degli effluenti gassosi caldi in atmo­sfera.

Nel pano­rama mon­diale attuale, le pompe di calore vengono rara­mente uti­liz­zate per il recu­pero del calore dagli effluenti gassosi.

Il punto di rugiada degli effluenti gassosi di una caldaia a gas natu­rale è circa 55°C. Con­den­sando l’ef­fluente gassoso è pos­si­bile pro­durre circa il 10% in più di energia in con­di­zioni otti­mali. L’acqua con­den­sata si forma fino a un massimo di 180 litri all’ora. L’acqua con­den­sante assorbe anche le impurità dagli effluenti gassosi, pulendo quindi l’ef­fluente gassoso. La con­densa neu­tra­liz­zata viene sca­ri­cata nel sistema fogna­rio.

L’im­pianto di riscal­da­mento produce circa 10.000 mega­watt ora (MWh) di calore all’anno, pari al consumo di circa 500 case private. Per pro­durre il calore, si impiega circa un milione di metri cubi di gas natu­rale e 400 MWh di potenza elet­trica. Il rispar­mio con la pompa di calore è stimato a circa 1.000 MWh all’anno.

L’e­spe­rienza di Klaus Borge sulla qualità della pompa di calore Oilon e l’operatività globale del­l’a­zienda è asso­lu­ta­mente sod­di­sfa­cente.

Elettricità ed effi­cienza ener­ge­tica al posto del gas natu­rale

“C’è una forte pres­sione per ridurre le nostre emis­sioni di gas serra e ciò dimo­stra che CPH sarà un aero­porto a zero emis­sioni nel 2030”, afferma Klaus Borge. “La pompa di calore Oilon con la sua capacità di riscal­da­mento di 600 kW ha una parte di potenza in eccesso per il raf­fred­da­mento degli effluenti gassosi. La nostra inten­zione è tut­ta­via di fornire l’im­pianto con uno scam­bia­tore di calore a cir­co­la­zione di glicole per impie­ghi outdoor, in grado di recu­pe­rare l’e­ner­gia dal­l’a­ria esterna, dalla pri­ma­vera all’au­tunno così da per­met­terci di chiu­dere la caldaia del gas per il periodo estivo”.

“Sul tetto della casa accanto a noi ci sono attual­mente pan­nelli solari da 125 kW e, proprio in questo momento, ne vengono instal­lati altri da 250 kW”. Abbiamo perfino preso in con­si­de­ra­zione l’i­po­tesi di acqui­sire le bat­te­rie in maniera tale che la pompa di calore possa fun­zio­nare a energia solare anche di notte”.

Secondo Borge, il prezzo dell’elettricità per CPH equi­vale a circa una corona danese per ogni kilo­watt ora (1 DKK/kWh). Il prezzo del gas natu­rale è di circa 5 DKK/m3 ossia 0,50 DKK/kWh. La pompa di calore produce tut­ta­via quattro volte di più il calore rispetto al consumo di elettricità; riscal­dare con la pompa costa quindi solo la metà del prezzo rispetto al gas. La Dani­marca ha alcuni gia­ci­menti di gas nel Mare del Nord, ma l’at­tuale governo vuole chiu­derli. D’altro canto, in Dani­marca si pro­du­cono sempre più biogas.

“CPH è riu­scito a ridurre con­si­de­re­vol­mente il proprio consumo ener­ge­tico anno dopo anno, ma c’è ancora molto da fare”, afferma Borge. “È chiaro che arri­ve­remo a usare più elettricità rin­no­va­bile al posto del gas. Tutta l’elettricità in eccesso viene attual­mente uti­liz­zata per cari­care le auto elet­tri­che e serve tempo per poter rin­for­zare la rete elet­trica. La quantità di energia solare aumenterà in modo con­si­de­re­vole”.

“Stiamo ope­rando ingenti inve­sti­menti nel rispar­mio ener­ge­tico e le pompe di calore avranno un ruolo impor­tante in tal senso. Una pompa di calore si ripagherà nel­l’arco di un qua­drien­nio, a dimo­stra­zione che l’in­ve­sti­mento sarà anche estre­ma­mente red­di­ti­zio”.