Snell­ma­nin Liha­n­ja­lo­stus Oy (Snell­man Meat Refi­ne­ment) a Pie­tar­saari è una delle prime aziende ad uti­liz­zare pompe di calore indu­striali per il recu­pero del calore di scarto. Oggi le pompe di calore indu­striali di Oilon pro­du­cono una quota note­vole di energia di riscal­da­mento nello sta­bi­li­mento di Snell­man.

Snell­man è un utente pio­niere delle pompe di calore.

Più di 10 anni fa, prima ancora che si par­lasse di pompe di calore indu­striali, Markus Snell­man, respon­sa­bile tecnico del­l’im­pianto di lavo­ra­zione della carne Snell­man, scoprì che l’acqua calda uti­liz­zata per il lavag­gio spre­cava molta energia.

Scal­dare l’acqua con una pompa di calore

Un con­tatto con la Scan­cool che operava a Kokkola, vicino a Pie­tar­saari, e che è stata poi acqui­sita da Oilon, ha dato una rispo­sta cau­ta­mente posi­tiva alla domanda di Markus Snell­man: “Perché non una pompa di calore?”. Deci­sero di avviare un pro­getto e di vedere come sarebbe riu­scito. Questo avvenne nel 2007.

In un impianto di lavo­ra­zione della carne si usa molta acqua, circa mille metri cubi, soprat­tutto acqua calda, ogni giorno. La tem­pe­ra­tura delle acque grigie, dopo essere state uti­liz­zate per il lavag­gio e con­fluite nel­l’im­pianto di trat­ta­mento di proprietà di Snell­man, è di circa più 30 gradi cen­ti­gradi (+30°C), il che ha fornito un ottimo punto di par­tenza per il pro­getto.

Riscal­dare l’acqua per il lavag­gio richiede circa un mega­watt (MW) di potenza di riscal­da­mento e l’acqua calda è neces­sa­ria 16 ore al giorno. La pompa di calore è stata pro­get­tata in base a questa esi­genza di acqua calda. Con la pompa di calore, la tem­pe­ra­tura del­l’ac­qua è stata portata a +55°C e il risul­tato è stato un rispar­mio di circa 450.000 kg di gasolio per riscal­da­mento all’anno; un carico di un semi­ri­mor­chio al mese.

Per quanto riguarda Scan­cool, il suc­cesso del pro­getto è stato tale che l’a­zienda ha deciso di avviare una linea di busi­ness com­ple­ta­mente nuova, come pio­niere del settore. Questo ha portato al con­tatto con Oilon, che ha poi acqui­sito tutte le azioni di Scan­cool nel 2011.

Snell­man fa le cose a modo suo

“Vogliamo dif­fe­ren­ziarci un po’ e aprire le porte a quello che fac­ciamo”, dice Markus Snell­man. “Abbiamo preso molte deci­sioni, anche se non tutte sono state facili. Per esempio, nella nostra pro­du­zione non uti­liz­ziamo carne gene­ti­ca­mente mani­po­lata. Se a un certo punto la carne scar­seg­gia, ce ne fac­ciamo una ragione. Non acqui­stiamo nien­t’al­tro. Bisogna essere sinceri. Se non lo siamo, lo sapranno tutti in pochi minuti. Le infor­ma­zioni si dif­fon­dono così rapi­da­mente”.

Le pompe di calore, altre attrez­za­ture e il pas­sag­gio al biogas hanno ridotto il consumo di petro­lio presso la Snell­man Meat Refi­ne­ment di 2.900.000 kg all’anno e le emis­sioni di CO2 di 8.700 ton­nel­late all’anno.

“Amo questo lavoro! Sono respon­sa­bile del­l’as­si­stenza e della manu­ten­zione del­l’im­pianto e l’e­ner­gia è la mia materia pre­fe­rita. Abbiamo effet­tuato molti rinnovi nel corso degli anni e grazie ad essi il nostro sta­bi­li­mento di Kuu­si­saari consuma oggi 2.900.000 kg di petro­lio in meno rispetto a quando ci saremmo limi­tati a girare i pollici senza fare nulla. Signi­fica riscal­dare mille case private o 8.700 ton­nel­late di ani­dride car­bo­nica in meno – ogni anno”.

“Fac­ciamo molto di più di quello di cui par­liamo, ma a volte è bene anche parlare. Voglio con­di­vi­dere infor­ma­zioni e aiutare gli altri a fare le cose giuste. Ho par­te­ci­pato ai pro­getti delle nostre aziende col­le­ghe Oles Fast Food e Korv-​Görans Kebab ed entrambe hanno instal­lato pompe di calore Oilon. L’in­du­stria ali­men­tare della zona sa come abbiamo risolto le cose e io li ho aiutati. Ci hanno fatto visita anche persone pro­ve­nienti dal nostro grande com­pe­ti­tor, Atria”.

“Lei da una mano alla con­cor­renza?” Snell­man ride alla domanda. “Si tratta di col­la­bo­rare! Il mercato è enorme e globale. Voglio che la Fin­lan­dia sia forte e che questo lavoro venga svolto in Fin­lan­dia. Ne vale la pena di col­la­bo­rare!”.

Più pompe e tem­pe­ra­ture più elevate

Il passo suc­ces­sivo è stato fatto nel 2009. Nel­l’im­pianto c’è un numero enorme di mac­chine di raf­fred­da­mento e Snell­man si è reso conto che il calore di con­den­sa­zione veniva spre­cato.

“Ho chiesto a Scan­cool se fosse pos­si­bile pro­durre una tem­pe­ra­tura di 75 gradi con una pompa di calore”, con­ti­nua Snell­man. “Sì, dovrebbe andare bene”, è stata la rispo­sta. Abbiamo appor­tato piccole modi­fi­che, instal­lato scam­bia­tori di calore prima dei con­den­sa­tori sul tetto e siamo riu­sciti a recu­pe­rare molta più energia. E la rice­viamo ogni ora, non solo durante i turni di lavoro di 16 ore al giorno come nel caso del­l’ac­qua grigia”.

La grande pompa di calore instal­lata dieci anni fa uti­lizza il calore delle mac­chine di raf­fred­da­mento e produce acqua a +75°C per il riscal­da­mento del­l’im­pianto.

“Con questa energia siamo riu­sciti a riscal­dare l’e­di­fi­cio e l’in­tero pro­cesso. La macel­le­ria, la mac­china per la scot­ta­tura e l’in­tera pro­du­zione uti­liz­zano molto calore, circa +60°C di acqua. Armadi di fusione, l’in­tera fab­brica di mett­wurst”.

L’ul­timo passo è rap­pre­sen­tato da due pompe di calore indu­striali Oilon Chil­lHeat, instal­late nel gennaio di que­st’anno, 2019, che pro­du­cono una tem­pe­ra­tura di +95°C. È neces­sa­rio, ad esempio, per la ste­ri­liz­za­zione di col­telli e altri uten­sili che richie­dono una tem­pe­ra­tura di almeno +82°C. Il calore viene uti­liz­zato anche per asciu­gare gli spazi dopo il lavag­gio. Il refri­ge­rante delle pompe è l’R1234ze, che ha un valore GWP quasi nullo.

L’alta tem­pe­ra­tura era stata pro­dotta in pre­ce­denza con il vapore di una caldaia a biogas. L’im­pianto di lavo­ra­zione della carne Snell­man è passato all’u­ti­lizzo del biogas nel 2014, sosti­tuendo un sistema basato sul petro­lio. Il vapore della caldaia a biogas viene ora uti­liz­zato molto meno, soprat­tutto per cuci­nare sal­sicce e pro­sciutti.

Oilon è un buon partner com­mer­ciale per Snell­man

“È facile lavo­rare con Oilon”, afferma Snell­man. “Quando chiedo se possono fare questo o quello, la rispo­sta è: “certo, senza ombra di dubbio”. Quando chiedo se possono fare +95°C, mi sento rispon­dere: “cer­ta­mente”. Credo che presto farò la domanda suc­ces­siva: quando riu­sci­remo a fare +150°C? Credo che non ci vorrà ancora molto. A quel punto, non avremo più bisogno della caldaia a vapore”.

“Quando instal­liamo una pompa di calore, rispar­miamo ambiente e anche denaro. L’anno scorso abbiamo rispar­miato 580.000 €. E li rispar­miamo ogni anno! Le pompe di calore pro­du­cono energia termica quattro volte supe­riore rispetto all’e­ner­gia con­su­mata. L’in­ve­sti­mento in una pompa di calore si ripaga in quasi un anno, quindi è dif­fi­cile deci­dere di non acqui­starla”.

Markus Snell­man, che lavora in azienda da 25 anni, studia e osserva costan­te­mente lo svi­luppo tec­no­lo­gico. Evi­den­te­mente, padro­neg­gia molto bene le que­stioni ener­ge­ti­che.

“La nostra prima pompa di calore è stata una delle prime pompe di calore indu­striali nel­l’in­du­stria ali­men­tare”, dice Snell­man. “Van­tiamo un’ot­tima col­la­bo­ra­zione con Oilon e siamo all’a­van­guar­dia nel settore. I “guru del­l’e­ner­gia” a volte mi tele­fo­nano, ma la discus­sione si con­clude velo­ce­mente: è suf­fi­ciente dire loro che cosa abbiamo fatto”.

“I nostri bru­cia­tori di biogas sono di Oilon. Oilon ha delle com­pe­tenze molto elevate in materia di energia. Gover­nano sia l’au­to­ma­zione che la teoria del­l’e­ner­gia – e possono cal­co­lare la solu­zione migliore”.

Markus Snell­man pre­senta l’ul­tima pompa di calore del­l’im­pianto, capace di gene­rare una tem­pe­ra­tura di +95°C.